Da Acapulco a Cancun: Un Itinerario alla Scoperta del Messico

Con molto ritardo, ecco l'itinerario che ho seguito durante il mio viaggio in Messico. Ho cercato di essere relativamente sintetico: è uscito un articolo mostruosamente lungo ma potevo far peggio. Se cercate qualcosa in particolare ctrl+f è vostro amico oppure contattatemi!

Come vedrete sono stato via circa 16 giorni più uno e ho speso circa 2000 euro (ho discusso il dettaglio delle spese in un post qualche tempo fa).

Città del Messico

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Sono quasi le 5 del mattino e vengo svegliato dal rumore dei carrelli dell'aereo, stiamo atterrando a Città del Messico. Guardo fuori dal finestrino e.. wow! Città del Messico di notte dall'alto è una distesa senza fine di luci! Uno spettacolo incredibile che sembra veramente estendersi per sempre.

Atterriamo puntualissimi e recuperiamo i nostri zaini dai nastri della baia di consegna bagagli. Iniziano così le nostre 11 ore di scalo a Città del Messico.

Il programma è fare un giro in città. Come prima cosa andiamo in cerca di un deposito bagagli a cui affidare gli zaini. Chiediamo informazioni a destra e sinistra ma il nostro spagnolo è ultra-debole e fatichiamo parecchio a trovarne uno. Quando finalmente lo troviamo però, la bella sorpresa: è molto economico! Al deposito bagagli incontriamo Aylon, un ragazzo dalla California. Ha uno scalo lungo anche lui, molto più del nostro, parla spagnolo in modo fluente e non è la sua prima volta a Città del Messico. Abbiamo trovato la guida perfetta per il nostro giro in città!

Giorno 1

Abbiamo quindi preso un taxi dall'aeroporto al centro città. Come guidano i messicani! Immaginatevi fare lo slalom tra le auto nel traffico di Milano, ecco, benvenuti a Città del Messico. In realtà l'aeroporto è in una zona abbastana centrale della città e il nostro viaggio in taxi è abbastanza breve. Anche se non fate uno scalo lungo ma magari avete "solo" 4 ore da spendere, direi che è fattibile farsi un giro in centro. Magari solo in taxi (che non è per niente costoso) se volete vedere più cose.

Comunque, parlare di "centro" a Città del Messico è un po' fuorviante dato che stiamo parlando di una zona urbana con decine di milioni di abitanti. Una volta scesi dal taxi notiamo che non c'era molta gente in giro, nonostante la città sia conosciuta per la sua vita frenetica. Effettivamente sono le 6 di domenica mattina. Approfittando della relativa calma per le strade decidiamo di esplorare la città a piedi.

Cerchi cosa vedere a Città del Messico o vuoi sapere se sia un posto sicuro? Ne ho parlato più approfonditamente in questo articolo: “Città del Messico: La Mini Guida”

Nel pomeriggio siamo tornati in aeroporto e abbiamo preso l’aereo per Acapulco. Notte ad Acapulco.

Acapulco

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Giorno 2

Dediciamo per un’escursione in barca con immersioni nella baia di fronte la città. All'inizio un po' inquietante mentre la guida ci spiegava che di notte buttano carne e fanno immersioni con gli squali ma vabbe ormai che sei lì tanto vale buttarsi. Acqua caldissima e stupenda ma purtroppo non tantissimi pesci.

Sera a la Quebrada a vedere i mitici tuffatori dalla scogliera: dei pazzi. Spettacolo carino anche se non molto lungo.

Vuoi sapere cosa vedere ad Acapulco o quali siano le zone da evitare? Ho scritto un articolo dedicato che puoi trovare qui: “Acapulco: Breve Guida alla Perla del Pacifico”

Notte ad Acapulco.

Giorno 3

Ultimi bagni ad Acapulco. Ricordo con particolare nostalgia quello nella piscina dell'hotel: una di quelle piscine con le sedute del bar in acqua, avete presente?

Nel tardo pomeriggio partenza per Oaxaca via Città del Messico. Mi ha fatto un certo effetto il fatto che in bus ti fotografino e schedino. Comunque con questo bus abbiamo avuto occasione di attraversare la parte più povera (e pericolosa) di Acapulco: indescrivibile e davvero molto affascinante.

Notte in bus e in stazione dei bus a Città del Messico aspettando la coincidenza per Oaxaca.

Oaxaca

Hierve El Agua

Hierve El Agua

Giorno 4

Finalmente, al mattino presto, arriviamo ad Oaxaca, siamo nella parte centrale e meno turistica del Messico. La prima cosa che abbiamo fatto è stata comprare i biglietti per la meta successiva: San Cristobal de las Casas (ci sono costati circa 850mxn a testa). Grazie al Wi-Fi gratuito (presente in ogni stazione dei bus ADO), ho trovato velocemente la posizione dell’hotel che avevo prenotato e ci siamo avviati per fare il check-in.

Il colpo d’occhio fuori dalla stazione dei bus è particolare: vedo solo studi di odontoiatri. Inoltre noto subito la differenza di temperatura! Le temperature in novembre ad Oaxaca sono abbastanza fresche e, considerando che il giorno prima eravamo ad Acapulco, sembrava di essere tornati in inverno! Indossate le felpe abbiamo camminato strada dopo strada fino a raggiungere l’hotel. Quello che avevo prenotato si chiama “Hotel La Casa de Maria”, è in una posizione ottima sia rispetto alla stazione dei bus che al centro città. L’unico problema è che quando siamo arrivati era chiuso e nessuno rispondeva al campanello.

Senza perdere tempo abbiamo deciso di fare un giro per la città e fare colazione aspettando che aprisse. Oaxaca è davvero molto bella, da proprio la sensazione di essere ricca e autentica. Con i suoi edifici puliti e colorati è come ho sempre immaginato il Messico.

Se volete sapere qualcosa in più su Oaxaca, per esempio quali siano le cose più interessanti da andare a visitare in città, trovate un articolo dedicato qui: “Oaxaca: La Città Più Pittoresca del Messico”

Dopo qualche minuto di camminata ci siamo infilati in uno dei pochi bar aperti a quell’ora del mattino. Il Cafe Brujula è un posto davvero carino, giusto di fronte al Templo de Santo Domingo. Subito dopo esserci rifocillati siamo tornati all’hotel e stavolta siamo riusciti a fare il check-in.

Grazie al ragazzo che ci ha accolti all’hotel, che è stato super disponibile e gentile, abbiamo subito prenotato un’escursione per il giorno stesso a El Tule, Teotitlan del Valle, Hierve El Agua e Mitla. Quest’ultima sicuramente una delle esperienze più belle (ed economiche) di tutto il viaggio. Tra l'altro una delle poche con una guida che più o meno parlava inglese. Hierve el Agua da sola merita il viaggio e Mitla è molto suggestiva.

Questa escursione è stata talmente bella che ne ho parlato in modo più approfondito in un altro articolo: “Alla scoperta di El Tule, Teotitlan Del Valle, Hierve El Agua e Mitla“

Nel pochissimo tempo che ci avanzava prima di partire per questa escursione, mentre io preparavo gli zaini, il mio compagno di viaggio è riuscito a correre in una piccola agenzia viaggi poco distante dall’hotel per prenotare un’altra escursione: Pueblos Mancomunados, per il giorno seguente.

Il costo di tutti questi viaggi è stato di circa 2100mxn per quella al Pueblos Mancomunados e 600mxn per l’altra. In definitiva non sono moltissimi soldi e ne è decisamente valsa la pena!

Giorno 5 ai Pueblos Mancomunados

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Il taxi passa a prenderci verso le sei del mattino perché, contrariamente alle mie ignoranti aspettative, la destinazione non è propriamente dietro l’angolo. Quel che non sapevo, infatti, è che bisognava andare fino proprio alla vetta del monte, a 3000 metri d’altezza, per raggiungere la meta. Non ero mai stato così in alto in vita mia e appena sceso dal taxi ho subito notato la carenza di ossigeno.

L’agglomerato di villaggi di Pueblos Mancomunados è composto da otto villaggi (Amatlán, Benito Juárez, Cuajimoloyas, La Nevería, Lachatao, Latuvi, Llano Grande and Yavesía) con programmi eco-turistici che offrono grandi escursioni nella natura, conoscenza e comunione con la vita Zapoteca. Le montagne su cui sorgono variano in altezza da 2200 fino a oltre 3200 metri e i panorami, composti da canyon, caverne e cascate sono spettacolari. Per secoli questi villaggi hanno vissuto usando le risorse naturali del loro territorio condividendone i profitti. In tempi recenti hanno anche iniziato a sfruttare l’eco-turismo per far fronte alle difficili condizioni economiche e al declino del numero di abitanti. Tutti i villaggi offrono un’accoglienza amichevole, delle cabañas (quasi tutte fornite di acqua calda e camini), comedores che servono ottimi pasti di cibo locale dalle 8 alle 20 (con, eventualmente, opzioni vegetariane), guide, cavalli e biciclette a noleggio. In più, sei villaggi cooperano tra loro in un programma eco-turistico combinato, Expediciones Sierra Norte, di cui troverete un utilissimo ufficio a Oaxaca dove potrete chiedere informazioni ed effettuare prenotazioni (incluso il trasporto; che è esattamente quello che ho fatto io).

Le guide

Per le escursioni ai Pueblos Mancomunados sono disponibili guide locali, esperte di ecologia, folclore e storia di queste sierras. Per alcuni sentieri non è necessaria la guida, ma non tutti i sentieri sono segnati e alcuni sono proprio fisicamente impegnativi quindi consiglio di prenderla. Alcune guide parlano anche inglese. Se siete tra quelli che, come me, parlano poco spagnolo, richiedete una guida anglofona in fase di prenotazione. Vi costerà un po’ di più ma penso ne valga la pena. Le guide (e le escursioni a cavallo) vanno prenotate assolutamente almeno un giorno in anticipo.

La mia esperienza

Io ho scelto la camminata più lunga e difficile possibile. Di solito nelle cose turistiche gli itinerari pubblicizzati come difficili non son mai molto impegnativi e invece.. Nonostante sia abbastanza allenato non è stata per niente facile! L’aria povera di ossigeno ha iniziato a farsi sentire ai primi dislivelli e anche il sentiero in sé non era propriamente facile. Ci sono stati punti in cui mi sono dovuto arrampicare su per pareti rocciose a mani nude, non proprio il mio pane quotidiano! Comunque è stata un’esperienza bellissima e la vista da 3200 metri era veramente da togliere il fiato.

Dopo questa lunghissima camminata, ho dovuto salire ancora per raggiungere la stazione da dove ci si lancia con la zip-line. Quest’ultima collina non era così alta ma considerando la stanchezza l’ho percepita come fosse il monte Everest. Mi sono fermato 3-4 volte per prendere fiato prima di arrivare in cima. Nel momento in cui mi sono lanciato con la zip-line giù dal monte la fatica è sparita. Semplicemente un’esperienza fantastico. Non avevo mai fatto una zip-line (escludendo quelle su Tomb Raider) e, da quello che so, questa è una delle più lunghe che ci siano. Il cavo va da un villaggio ad un altro passando sopra alla collina e alle case, veramente bellissimo. Tutti gli sforzi vengono poi premiati con un pasto nel ristorante locale.

Nel tardo pomeriggio, disfatti dalla fatica fisica e dalla carenza di ossigeno, rientro ad Oaxaca in tempo per lavarsi, uscire a cena e prendere il bus notturno in partenza a mezzanotte per San Cristobal.

Consigli

Per il sentiero difficile non ci vuole una forma fisica particolare. Tenete, però, da conto che dovrete scendere e salire continuamente per superfici scivolose, arrampicarvi a mani nude, passare per anfratti stretti e che, in generale, l’aria è più povera di ossigeno. Per quest’ultimo motivo prima o poi vi verrà mal di testa, portatevi qualche pastiglia per combatterlo. Vi consiglio di resistere il più possibile e prenderla, possibilmente, quando avete finito di faticare.

Fin che vi muovete fa caldo ma siete comunque a 3200 metri di altezza. Il clima è abbastanza fresco, portatevi un maglione per coprirvi.

Non saltate per nessun motivo la zip-line. E’ dura salire sul monte e magari fa paura lanciarsi ma non c’è nessun pericolo ed è davvero una cosa liberatoria.

San Cristobal de Las Casas

Giorno 6

Tipiche sciarpe di Chamula. Sono ottime anche per proteggere le bottiglie di Mezcal durante il trasporto dello zaino in aereo.

Tipiche sciarpe di Chamula. Sono ottime anche per proteggere le bottiglie di Mezcal durante il trasporto dello zaino in aereo.

Arrivo a San Cristobal all'alba. Lontani dalla “ricchezza” di Oaxaca, mi rendo subito conto che qui siamo nella parte di Messico più autentica (meno influenzata dal turismo) ma anche la più povera.

Su consiglio della guida LonelyPlanet prendiamo un colectivo per Chamula. Viene un po’ da ridere a raccontarlo ma per prendere il colectivo siamo dovuti andare nel cuore del mercato, entrare in quella che è una corte interna di un edificio dove c’erano poche persone e due furgoncini, nessuna indicazione. Chiedo un paio di volte quale sia il furgone giusto e ci sediamo dentro. Per buoni 10 minuti siamo noi e due tre residenti seduti a ridersela nella corte interna. Non si sa a che ora parta ne se effettivamente vada nel posto giusto. Dopo un po’ arrivano altri due turisti e si parte.

Arriviamo a Chamula e ci mollano in cima ad uno stradone, è una giornata un po’ grigia e nebbiosa e non sappiamo bene dove andare. In lontananza si vede un cimitero con i tumuli a vista: sembra di essere in un film di Sergio Leone ma non ci sono carillon. Il paese è molto particolare, sono veramente due case, un cimitero ed una chiesa ma merita una visita per apprezzare l'autenticità del luogo.

Fatto rientro in città, passiamo il pomeriggio e la sera in giro per San Cristobal che è magnifica e molto diversa da quartiere a quartiere.

Se vuoi saperne di più su San Cristobal de Las Casas, ad esempio cosa visitare in città, leggi questo post: “Nel Cuore del Messico: San Cristobal de Las Casas“.

Notte a San Cristobal.

Giorno 7

San Cristobal. Se vi state chiedendo se sia salito per le scale che vedete in fondo la risposta è assolutamente sì. In alto sulla destra (non visibile in foto) c’è un bar che ha la terrazza con vista. Assolutamente da visitare, possibilmente al tram…

San Cristobal. Se vi state chiedendo se sia salito per le scale che vedete in fondo la risposta è assolutamente sì. In alto sulla destra (non visibile in foto) c’è un bar che ha la terrazza con vista. Assolutamente da visitare, possibilmente al tramonto.

Escursione al Cañon del Sumidero e a Chiapa de Corzo. Se cercate “Chiapas cosa fare” o simili in un motore di ricerca, l’escursione al Canyon del Sumidero sarà sicuramente tra i primi risultati. Avendo già fatto varie ricerche su cosa fare prima di partire, una volta giunti a San Cristobal, è stata solo questione di trovare il posto giusto dove prenotare l’escursione al canyon. Non ne avevo mai visto uno e non sapevo veramente cosa aspettarmi.

Ho scoperto che escursioni al Canyon del Sumidero e Chiapa de Corzo da San Cristobal ce ne sono ogni giorno e, contrariamente a come uno potrebbe aspettarsi, sono piuttosto economiche. Vagando per la città mi sono fermato in una piccola agenzia di viaggi per chiedere informazioni e vendevano questo tour a 250 pesos a persona. Dal momento che in hotel me lo avevano proposto a 300, ho prenotato subito per il giorno seguente.

Come tutti i tour del catalogo, il trasporto da e per San Cristobal è incluso nel prezzo. In aggiunta questo tour ha anche un giro di più di due ore in barca nel canyon e un’ora di tempo libero a Chiapa de Corzo. Siccome purtroppo il mio spagnolo fa schifo, quello che non sapevo e che ho scoperto solo dopo è che altri tour prevedono anche un giro dei miradores (punti panoramici) in cima al canyon. Cercate di sceglierne uno che ce li abbia inclusi perché sono in numero considerevole e da lassù sicuramente c’è una vista incredibile.

Non avevo idea di come fosse un canyon e alla fine posso dirvi che il Canyon del Sumidero è bellissimo, mi è piaciuto un sacco. Durante la gita in barca potrete vedere un sacco di fauna selvatica. Ho visto qualche coccodrillo e moltissimi uccelli di varie specie. Ma soprattutto sono stato sopraffatto dall’enormità delle rocce che ci circondavano. Ci si sente minuscoli!

Una volta che la barca sarà arrivata a dove ci sono le dighe per le centrali idro-elettriche farete una piccola sosta e poi tornerà indietro.

Rientrati a San Cristobal per la serata, scopro che il Mezcal-Lemon è molto buono anche se può dare qualche effetto collaterale. Sono veneto e non mi tiro indietro. Notte a bere tutto l'alcol di San Cristobal con conseguente incontro ravvicinato con la tazza del bagno della camera d’albergo. Tutto regolare.

Qualche piccolo consiglio per l’escursione al Canyon

Quando salite in barca, cercate di stare verso la fine della coda per sedervi più vicini alla poppa possibile. In questo modo la guida (che non ha microfono!) sarà quasi sopra la vostra testa. Sarete tra le 5-6 persone a sentirla anche a motori accesi. La guida mi è parsa molto preparata anche se non capivo proprio tutto. Cercate inoltre di sedervi nelle file di posti lungo il corridoio interno della barca. Chi si siede lungo i fianchi si prepari a bagnarsi. Non temete comunque, l’acqua è caldissima!

Giorno 8

Una parte delle Rovine di Palenque

Una parte delle Rovine di Palenque

Un piccolo travel hack: il mio piano di viaggio originale prevedeva di spostarsi da San Cristobal a Palenque con un bus notturno e poi, eventualmente, visitare Agua Azul con un tour da lì. Fortunatamente ho trovato un modo più efficiente e molto più economico per fare tutto. Per l’ultimo giorno a San Cristobal ho prenotato un’escursione che fermava ad Agua Azul, Misol Ha e alla fine Palenque. E’ stato sufficiente specificare che avevo dei bagagli e che non sarei tornato indietro.

L’escursione ad Agua Azul, Misol Ha, rovine di Palenque e Palenque è stata davvero magnifica. So che l’ho già detto ma anche questa è una di quelle escursioni veramente stupende che ogni persona al mondo dovrebbe provare. Agua Azul è incredibile e le rovine di Palenque sono bellissime: un'oasi nella giungla. Palenque invece è una città poverissima dove per la prima (e unica) volta mi sono sentito in pericolo.

Attenzione durante le soste dell’escursione: un lettore mi riferisce che di recente (estate 2022) dei lavoratori del tour, mentre era in visita alle cascate, si sono impossessati dei beni di valore lasciati nella valigia all’interno del furgone (la vicenda, dopo qualche telefonata, si è risolta bene con il recupero di tutto il materiale poi per fortuna).

Potete leggere più dettagli su Agua Azul, le rovine di Palenque e Palenque in questo articolo: “Agua Azul, Palenque e le Rovine Maya in Mezzo alla Giungla“.

Notte a Palenque.

Palenque

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Giorno 9

L'autobus è alla sera tardi e quindi per far passare la giornata decidiamo di fare l'escursione alle cascate Roberto Barrios (unica di meno di un giorno che fosse in un posto non già visitato). Ore e ore passate tra arrampicate e bagni in pozze d'acqua azzurra. Una bella giornata, più calma e riposante del solito.

Rientro a Palenque e, a mezzanotte, autobus per Merida. Notte in autobus.

Izamal e Chichen Itza

Giorno 10

Izamal

Izamal

Arriviamo a Merida all'alba. Rapido giro per la città (sembra di stare nella versione messicana di Milano e a me non piace Milano) e non senza qualche fatica e perplessità, saliamo su un colectivo per l'aeroporto, un auto a noleggio in città infatti non era disponibile.

Ritirata l’auto inizia l'esplorazione della parte più famosa e turistica del Messico. Direzione Valladolid con tappe intermedie a Izamal, Chichen Itza, Cenote Ik Kil. Di questa giornata forse la parte più particolare è stata la visita a Izamal, la città gialla. Ve la stra consiglio, farà bene anche al vostro Instagram.

Scopri cosa c’entra Sant’Antonio da Padova con Izamal e quali sono i cenotes migliori in zona leggendo quest’articolo: “Visitare Izamal, la CIttà Gialla”

Tappa successiva: Chichen Itzà. Le antiche rovine Maya di Chichen Itza rappresentano i resti di una delle più grandi e potenti città dell’America precolombiana. Situate nella penisola messicana dello Yucatán, sono il più famoso sito archeologico del Messico e una delle nuove sette meraviglie del mondo. Anche se generalmente preferisco esplorare mete meno turistiche, Chichen Itza è un sito magnifico e di sicuro vale la pena visitarlo. E’ uno di quei luoghi al mondo che bisogna vedere almeno una volta nella vita.

Dopo aver esplorato Chichen Itza, siamo andati a rinfrescarci al Cenote Ik’Kil. Non fosse stato per il caldo questo è un cenote che si poteva tranquillamente far a meno di vedere: non che non sia bello, ma è strapieno di gente e ci sono cenotes migliori nello Yucatan (ve li dico a breve).

Dopo il bagno siamo andati a mangiare al buffet del sito archeologico.

Notte a Valladolid.

Cobà e dintorni

Giorno 11

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Direzione Tulum con soste ai cenotes Dzitnup (o X’Kekén) e Samula. Senza far tanti giri di parole, credo siano i cenotes più belli del Messico, sicuramente della penisola dello Yucatan. Se vi siete mai chiesti da dove venga la foto di copertina della guida Lonely Planet allo Yucatan, ora lo sapete.

Scopri di più sui cenotes nei dintorni di Valladolid in questo articolo: Valladolid e i Cenotes del Centro dello Yucatan.

Sosta anche alle rovine di Cobà, dalla cima di una delle quali ho fatto la foto. Sono immense e vi consiglio di noleggiare una delle tantissime biciclette. Come quasi ogni consiglio che do, lo posso dare perchè ho provato l’alternativa: Io sono per camminare e ci ho perso un sacco di tempo.

Leggi anche la guida completa alle rovine Maya di Cobà.

Ripresa la macchina si va verso Tulum, all'arrivo becchiamo anche un po' di pioggia ma la cosa veramente brutta è stato prendere uno spritz con aspettative di bevibilità in un locale italiano.

Notte a Tulum.

Tulum

Giorno 12

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Visita alle rovine di Tulum con annesso primo bagno nel mar dei Caraibi. Le rovine non sono niente di che ma il paesaggio è incredibile e quando si arriva a vedere il mare ciao proprio. Che poi da buon europeo il primo pensiero è stato “guarda che bello peccato non si potrà entrare”. Ci sono delle scalette poco avanti che portano su una spiaggia di sabbia bianca incastrata tra le scogliere, la natura verdissima, le costruzioni Maya e acqua cristallina. Non voglio tornare a casa.

Per pranzo torniamo a Tulum città, anche stavolta tentiamo il locale italiano perchè la voglia di pizza era ingestibile e, contro ogni aspettativa, non è andata male!

Vuoi qualche informazione in più su Tulum? Potrebbe interessarti questo post: Tulum tra Archeologia e Mar dei Caraibi

Dopo pranzo partiamo alla volta di Cancun meta dei miei sogni fin da quando ero un giovane liceale. Sosta ad Akumal e Playa del Carmen. Playa senza infamia e senza lode, ma Akumal?! Acqua più bella di tutto il Messico, non so se mi spiego.

Se vuoi saperne di più su Akumal e lo snorkeling con le tartarughe puoi leggere questo post: Akumal è il Messico che Ho Sempre Sognato

Notte a Cancun.

Cancun e dintorni

Giorno 13

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Escursione all’isola di Cozumel da Playa del Carmen. Sull'isola abbiamo noleggiato un motorino per poterla esplorare tutta. Posto davvero carino, le spiagge migliori sono "dietro" rispetto a dove arrivano i traghetti quindi vi consiglio di noleggiare il motorino altrimenti è impossibile arrivarci e tornare al traghetto in giornata.

Leggi di più su Playa e Cozumel in questo articolo: Playa del Carmen e L'Isola di Cozumel

Notte a Cancun.

Giorno 14

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Esplorazione di downtown Cancun. La zona di downtown è completamente diversa dalla zona degli hotel. Assomiglia di più alla prima periferia delle città USA (e praticamente lo è). Caratteristico è il mercato coperto e la zona circostante che è piena di buoni locali dove mangiare. Ma alla fine la cosa più bella di Cancun è l'oceano azzurrissimo e la spiaggia bianca.

Notte a Cancun

Giorno 15

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Escursione a Isla Mujeres. Andate sull'isola, noleggiate un golf cart e ringraziatemi nei commenti. La spiaggia più bella dell’isola è Playa Norte che è anche la più popolare e affollata, per il resto la costa è perlopiù rocciosa ed è difficile se non impossibile scendere in acqua. Abbiamo passato la giornata mangiando bevendo e scorazzando col kart.

Scopri le migliori spiagge di Isla Mujeres in questo articolo: Un Giro in Kart a Isla Mujeres

Per la notte siamo come al solito tornati a dormire a Cancun.

Giorno 16

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Sveglia un po' prima per fare l'ultimo bagno nell'oceano. C’era vento, bandiera rossa e, soprattutto, c'erano un sacco di onde: fighissimo. Purtroppo però, che ci crediate o no, i messicani non sono grandi nuotatori, neanche i guardaspiagge. Dopo un’ora che sentiamo fischiare e urlare in spagnolo capiamo che il bagnino ce l’ha con noi e ci fa tornare sulla terra ferma.

Per pranzo, aereo per Miami, tragicamente perso, penso non serva dire nient'altro.

Notte a Cancun in un ostello a downtown. E' qui che mi sono reso conto che vivere in una stanza privata di ostello a Cancun costa (MOLTO) meno che pagare l'affitto in italia...

Giorno 17

Aereo per Miami, stavolta preso.

Paolo

My name is Paolo, I was born and raised in the near Venice (Italy) but since 2010 I have been based in Trieste.

I have a master’s degree in Computer Science and I am a freelance photographer and software engineer.

I love to explore the world and learn new things and, since I can work from anywhere, I travel frequently, as much as I can really!

I guess I could have just said that I’m a digital nomad.

https://paolomaschio.com
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