Corea del Sud: Seoul e la DMZ

Diciamo subito che sono qualche anno in ritardo nel raccogliere le informazioni per questo viaggio fatto anni fa (ancora prima di avere una macchina fotografica) ma sono supportato da amici che vivono e hanno vissuto sul posto.

Seoul

Iniziamo dalla capitale, Seoul, che, non so perché, è sembra essere ancora pressoché sconosciuta al di fuori dell'Asia. La città è invece molto popolare in Oriente e riceve in ogni periodo dell'anno folle di turisti da Cina, Giappone, Vietnam e altri paesi asiatici.

Nonostante le enormi dimensioni, Seoul è una città estremamente accogliente: vi basteranno un paio di giorni per avere la sensazione di essere parte della città; al tempo stesso probabilmente non bastano anni per esplorarla tutta: vi basti pensare che gli stessi tassisti non la conoscono bene.

Arrivare e muoversi in città

Dall'Aeroporto di Incheon al centro di Seoul

Dall’aeroporto Incheon per raggiungere il centro avete a disposizione sia collegamenti ferroviari che autobus.

Io ho utilizzato quest’ultima soluzione. Innanzitutto vi servirà comprare il biglietto nella biglietteria che troverete facilmente a pochi metri dai bus.
Nota bene: nessuna delle mie carte di credito veniva accettata e dunque ho dovuto rientrare in aeroporto e cambiare dei soldi in contanti.

Salite in bus e sedetevi.
Nota bene: fin che non vi sedete e allacciate le cinture il bus non parte.
Nota bene 2: le indicazioni delle fermate sono in coreano per cui per capire dove scendere vi servirà avere dei punti di riferimento o usare Google Maps, e scendere quando credete di essere abbastanza vicini.

Il viaggio è durato poco più di un’ora.

Potete trovare più informazioni sul sito dell’aereoporto: Seoul Incheon Airport (ICN).

Spostarsi a Seoul

Molti dei siti di interesse storico e culturale di Seoul si trovano nei quartieri di Jongno e Jung. Di conseguenza, per chi intende stare a Seoul meno di tre o quattro giorni, converrà soggiornare in queste zone. Per soggiorni più lunghi, invece, può valer la pena considerare anche zone meno centrali. In questi casi io di solito cerco di alloggiare alcuni giorni in una zona e poi gli altri giorni in un’altra.

Venendo agli spostamenti veri e propri, la rete dei mezzi pubblici è molto sviluppata, capillare ed efficiente.
Soprattutto per chi, come me, non ha molta familiarità con la lingua coreana, la metropolitana è il miglior modo di spostarsi in città. Tra l’altro molte delle cose da vedere si trovano su 3-4 linee dell'enorme rete metropolitana municipale quindi acquisirete una certa dimestichezza piuttosto in fretta.

Gli autobus si rendono necessari quasi sempre solo per spostamenti fuori città. Tra questi: l'area del Monte Bukhansan, a nord di Seoul e la DMZ al confine con la Corea del Nord (ne parleremo più avanti).

Tenete in considerazione anche il taxi, che a Seoul ha costi più contenuti rispetto al nostro paese (una corsa di 10Km vi costerà circa 10k won, ovvero 7-8 euro) anche se non sempre i tassisti conoscono bene la città e se abitate in zone periferiche e\o poco conosciute potrebbero rifiutarvi la corsa perché non sanno arrivarci (true story).

La metropolitana di Seoul

Le corse iniziano verso le 05.30 del mattino e finiscono attorno a mezzanotte.

Per usare la metro si possono fare i biglietti singoli ma è molto più semplice e conveniente acquistare una tessera elettronica ricaricabile (T-money) che permette di utilizzare la metropolitana, autobus, taxi e anche fare piccoli acquisti in numerosi negozietti. Vi lascio un link per avere più informazioni sulla tessera (costo, dove farla, dove può essere usata ecc): VisitKorea - TMoney Transportation Card.

La tariffa è chilometrica e quando ho visitato Seoul era di 1.250won (poco meno di un euro) per il primo chilometro e 100won aggiuntivi ogni 5 km.

Alcune stazioni, non tutte, sono dotate di comodissimi locker per i bagagli.

Questo post contiene link affiliati.

Cosa vedere

Palazzo Gyeongbokgung

Il Gyeongbokgung è il palazzo reale più noto ed è uno dei luoghi più rappresentativi di tutta la Corea del Sud.

Incastonato tra il monte Bugaksan e il monte Namsan, risale al 1935 e anche se non è perfettamente conservato come il palazzo Changdeokgung (di cui vi parlerò a breve e se non mi ricordo di fare copia incolla dei nomi abbiate pietà degli errori), è assolutamente tra le cose da non perdere a Seoul.

La sala del trono Geunjeongjeon e la porta Gwanghwamun salteranno subito all’occhio ma l’enorme complesso del palazzo, immerso nel verde dei giardini Amisan, comprende anche un gran numero di altre costruzioni di varia tipologia e funzione. Ne sono un esempio i diversi musei (il National Palace Museum of Korea e il National Folk Museum of Korea) e la casa del tè in cui potrete assaggiare diversi tipi di tè accompagnati da dolci della tradizione pasticcera coreana.

Inoltre, ogni giorno alle 10:00 e alle 14:00, in corrispondenza della porta Gwanghwamun, si tiene la cerimonia del cambio della guardia allo scoccare dell’ora. Questa cerimonia è una grande opportunità per vivere una rara scena tradizionale in Corea, poiché la cerimonia viene rievocata esattamente come una volta con costumi e oggetti di scena autentici infatti, durante la dinastia Joseon, la cerimonia del cambio della guardia avveniva quando le guardie reali ruotavano tra i turni diurni e notturni.

Info utili

È possibile raggiungerlo in metropolitana (Linee 3 e 5): le fermate giuste sono facilmente riconoscibili dal nome, dato che puoi viaggiare verso la stazione Gyeongbokgung Palace oppure verso la stazione Gwanghwamun.

Orari di apertura: dalle 9 alle 17 o alle 18.30, a seconda della stagione (martedì è chiuso).

E’ possibile visitarlo con visite guidate in inglese oppure da soli.

Costo dei biglietti: adulti 3000 won (circa 2.5 euro), ragazzi (da 7 a 18 anni): 1500 won, bambini (6 anni o meno) e anziani (65+): gratis.

L’ingresso ai giardini Amisan, al National Palace Museum of Korea e al National Folk Museum of Korea non sono compresi nel biglietto.

Hotel nei dintorni: Somerset Palace | Vedi altri alloggi

Uno dei più interessanti siti storici ed il secondo palazzo reale più antico di Seoul è in realtà quello che si è conservato meglio tra i cinque palazzi reali della città ed è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

Una buona parte del palazzo è visitabile gratuitamente mentre per visitare il giardino segreto andrà pagato un biglietto.

Maggiori informazioni, orari e costi: Royal Palaces | Cultural Heritage Administration (cha.go.kr)

Hotel nei dintorni: Makers Hotel | Vedi altri alloggi

Palazzo Changdeokgung

Palazzo Changgyeonggung

A brevissima distanza dal Changdeokgung troverete un altro palazzo, il Changgyeonggung (no, non ha lo stesso nome). Il complesso è immerso in un grande parco e comprende, oltre al palazzo, alcune strutture recentemente ricostruite.

Maggiori informazioni, orari e costi: Changgyeonggung Palace | Cultural Heritage Administration

Hotel nei dintorni

Palazzo Deoksugung

Il Deoksugung si trova nell'area del municipio. Lo conosciamo per bellezza delle architetture e il contesto naturale, particolarmente suggestivo in autunno e inverno. Anche presso questo complesso si può vedere il cambio della guardia.

Piazza Gwanghwamun

Ampia, monumentale ed imponente, è spesso luogo di eventi culturali e manifestazioni (spesso di protesta). Meglio al tramonto, anche per ammirare il Portale Gwanghwamun.

Parco del Monte Namsan

Ai confini meridionali del distretto di Jung, si trova il Monte Namsan, un dolce rilievo montuoso, molto amato dagli abitanti locali per il grazioso parco.

La cima del monte può essere raggiunta a piedi o in funivia.

N Seoul Tower

In cima al Namsan svetta la Torre di Seoul (o N Seoul Tower), conosciuta come Namsan Tower e alta quasi 245 metri. Il suo osservatorio, a quasi 245 metri d’altezza, regala una vista mozzafiato sull'immensa metropoli coreana. La terrazza panoramica è aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 23.00 tranne il sabato, quando è aperta fino a mezzanotte.

Hotel nei dintorni: Pacific Hotel | Vedi altri alloggi

Tempio Jogyesa

Il tempio buddhista Jogyesa si trova nel distretto di Jongno non distante dal palazzo Gyeongbokgung e dal villaggio tradizionale di Bukchon (vedi sotto). E’ uno dei più importanti templi di Seoul e lo si può intuire anche dalla ricchezza dell'architettura dalle raffinate decorazioni. Splendida anche la visita notturna con le luci ad esaltare i vivaci colori delle strutture.

Tempio Bongeunsa

Un tempo immerso nella solitudine della campagna, il Tempio Bongeunsa è centrale nella storia del paese e nella vita del buddhismo coreano. Si distingue per l’architettura e per la bellezza e l'originalità della concezione degli spazi.

Villaggio Bukchon

Chi vuole esplorare la città tradizionale deve assolutamente visitare il villaggio tradizionale di Bukchon, dove si possono vedere numerose case tradizionali coreane, note col nome di hanok. Il Bukchon Hanok Village è un luogo storico ma non per questo vecchio, infatti molte costruzioni sono state convertite in caffetterie, sale da tè o musei.

Il villaggio si visita gratuitamente, ma per alcune attrazioni bisogna pagare un biglietto d’ingresso.

Hotel nei dintorni: Bonum 1957 Hanok and Boutique | Vedi altri alloggi

Quartiere Samcheong-dong 

Situato tra i palazzi Changdeokgung e Gyeongbokgung (a est e a ovest) e a nord di Insa-dong, il quartiere di Samcheong-dong (che prende il nome dalla via che lo attraversa) offre modo di entrare in contatto con abitudini e stili di vita della città.

Lungo la via si trovano innumerevoli ristoranti e botteghe artigiane. Assieme alla più chiassosa Insa-dong, è una delle vie da non perdere.

Molti negozi e gallerie d'arte hanno trovato posto all'interno di abitazioni tradizionali.

Quartiere Namdaemun

Namdaemun Market è il posto giusto per chi vuole fare acquisti tradizionali a Seoul. Con sei ettari e mezzo di estensione e oltre 10.000 bancarelle, è il più grande mercato del paese. Namdaemun Market è aperto 24 ore su 24, ma diversi commercianti tengono chiuso la domenica.

Da vedere nei dintorni del mercato sono le vestigia del Namdaemun, portale di accesso della città murata. Sono un'immagine simbolo della città per quel caratteristico connubio di antico e moderno che ben rappresenta l'essenza di quella che oggi è Seoul.

Gli amanti dello street foot non potranno far a meno di notare le diverse bancarelle di cibo nei pressi della fermata di Hoehyeon. In vendita troverete i tipici cibi coreani, come noodles, ravioli e fritti vari.

Quartiere Myeongdong

Myeongdong è un quartiere centrale situato nel distretto di Jung. E’ l’immagine perfetta della frenesia tipica della Seoul moderna e meta obbligata per chi è interessato all'eccellente cibo da strada coreano e ad acquisti di qualità. Da vedere le botteghe, di ogni genere, e alcuni dei più grandi centri commerciali dei principali chaebol coreani tra cui Lotte e Shinsegae.

Il momento migliore per visitare questa zona è la sera, quando si accendono le luci neon e aprono le bancarelle dello street food.

Hotel nei dintorni: Hotel Skypark Myeongdong II | Vedi altri alloggi

Quartiere Itaewon

Itaewon è da decenni sinonimo di vita notturna anche se non esattamente quella più decorosa. Un tempo disdegnato da gran parte della popolazione locale oggi è il più gettonato e pullula di gente.

Quartiere Gangnam

Un tempo conosciuto solo dagli abitanti locali, Gangnam è oggi un sinonimo di moda e stile coreani, noto anche ai visitatori stranieri.

Il lusso è il tema principale di questo distretto, ad ogni ora del giorno e della notte.

Tra i luoghi di maggior interesse Apgujeong e il viale Garosugil; da vedere anche il centro espositivo della Samsung.

Quartiere Insadong

Insadong è il distretto dell’arte di Seoul: tappa obbligata per chi vuole immergersi nella cultura della città. Le stradine del quartiere brulicano di gallerie, caffè, negozi di artigianato e sale da tè (vi consiglio di cercare quelle tradizionali, anzi, l’ho fatto io per voi).

Consiglio di andarci durante il weekend quando le vie vengono chiuse al traffico e si riempiono di artisti di strada, creando un’atmosfera molto bohemienne.

 

Idee per itinerari di pochi giorni

Seoul in 1 giorno

  • Villaggio di Bukchon: una passeggiata nel quartiere vi farà conoscere l’armonia dell’architettura tradizionale coreana.

  • Tempio Jogyesa

  • Insadong: ci sono diversi ristoranti e locali dove poter pranzare

  • Palazzo Gyeongbokgung: mettete in conto almeno due ore per una visita al Gyeongbokgung. Se volete visitare i musei occorre anche mezza giornata.

  • distretto commerciale di Myeongdong: consiglio la visita ad orario aperitivo.

  • Monte Namsan: andate ad ammirare il tramonto dalla CN Tower

Cultura coreana in 1 giorno

Chi ha uno spiccato interesse nell’arte e nella cultura tradizionali coreane può seguire la traccia di seguito indicata:

  • Santuario Jongmyo: antico luogo di culto confuciano di grande rilevanza nella cultura coreana

  • Palazzo reale Changdeokgung e Giardino Segreto

  • Villaggio di Bukchon

  • Tempio Jogyesa

  • Palazzo Gyeongbokgung

  • Serata attorno a Piazza Gwanghwamun

Appunti sparsi

  • Questo itinerario è piuttosto impegnativo (motivo per cui vi consiglio di iniziarlo al mattino presto) ma tocca alcune delle attrazioni più importanti e caratteristiche di Seoul.

  • Richiede anche un buon numero di spostamenti che possono anche essere fatti a piedi ma per risparmiare tempo e fatica vi consiglio di prendere il taxi che, generalmente, non è troppo costoso.

  • Invece di Myeongdong si può visitare il quartiere commerciale di Dongdaemun.

  • Se amate il cibo da strada (ripeto: ottimo in Corea), potete cenare a Myeongdong dopo la visita al Monte Namsan.

  • Chi ama particolarmente la cultura antica potrebbe voler rinunciare alla visita a Myeongdong a favore di una visita al Palazzo Changdeokgung e al Giardino Segreto.

Seoul in 2 giorni

Dedicando ogni giorno ad un'area non troppo vasta, un’idea potrebbe essere questa:

  • un giorno per un itinerario a Jongno (palazzi reali Changdeokgung e Gyeongbokgung, Bukchon, Insa-dong, tempio Jogyesa)

  • un giorno per la visita a Jung e Gangnam (la città contemporanea)

1° giorno:

  • Santuario Jongmyo

  • Palazzo reale Changgyeonggung

  • Palazzo reale Changdeokgung

  • Villaggio Bukchon

  • Tempio Jogyesa,

  • Via Insadong-gil: strada turistica ricca di negozi, ristoranti, gallerie d’arte e botteghe di vario genere.

  • Myeongdong

2° giorno:

  • Museo Nazionale della Corea: il museo più importante della città, offre un’introduzione fondamentale alla cultura della nazione;

  • Portale Namdaemun e mercato vicino

  • Palazzo reale Gyeongbokgung

  • Quartiere di Gangnam o quartiere di Dongdaemun, due quartieri che offrono immagini della città moderna. Il primo è il quartiere del lusso e delle mode; il secondo è presenta mercati e centri commerciali più a buon mercato.

Appunti sparsi:

  • Chi volesse fare un po’ di fatica in più può concludere il primo dei due giorni a Seoul salendo sulla cima del Monte Namsan, un popolare luogo di ritrovo nella città.

  • Il Santuario di Jongmyo, il Changgyeonggung e Myeongdong sono serviti da diverse linee della metropolitana (Linea 1, Linea 4); l’intero percorso di visita può proseguire a piedi. Solo nell’area di Bukchon può valer la pena fare uso del taxi.

  • Tutti gli spostamenti nel secondo giorno possono essere compiuti facendo uso della metropolitana (Linea 4, Linea 5 e Linea 3).

Seoul in 3 giorni

Avendo tre giorni a disposizione si possono visitare con relativa tranquillità i quartieri del centro e fare un’escursione nei dintorni.

1° Giorno

  1. Villaggio Bukchon

  2. Palazzo reale Changdeokgung e Giardino Segreto

  3. Palazzo Gyeongbokgung

  4. Monte Namsan e CN Tower

  5. Hongdae: è il quartiere più giovane e alla moda di tutta Seoul

2° Giorno

  1. Escursione alla DMZ (vedi sotto)

  2. Cena al Gwangjang Market

3° giorno

  1. Tempio Bongeunsa e Quartiere di Gangnam

  2. Quartiere commerciale di Dongdaemun

  3. Tempio Gilsangsa

  4. Myeongdong

DMZ

Sicuramente l’escursione più interessante della mia breve permanenza in Corea del Sud, la zona smilitarizzata (DMZ, Demilitarized Zone) tra le due coree è un posto unico al mondo per molti motivi.

Tour della DMZ su GetYourGuide

Breve storia della DMZ

La zona smilitarizzata divide la penisola in Corea del Nord e del Sud. Iniziò come una semplice linea tracciata su una mappa nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale.

In un incontro di strategia inteso a disarmare i giapponesi il più presto possibile, gli Stati Uniti decisero che le truppe sovietiche avrebbero accettato la resa dei giapponesi a nord del 38º parallelo mentre le truppe statunitensi a sud.

Come conseguenza della divisione della penisola, la tensione iniziò a salire fino a sfociare in guerra, la guerra di Corea. Dopo tre anni di terribili combattimenti, il luogo dove vennero deposte le armi fu proprio quella che oggi è la DMZ.

La zona smilitarizzata (DMZ), stabilita secondo i termini dell'accordo di armistizio concluso il 27 luglio 1953, comprende una striscia di terra larga 2 chilometri su entrambi i lati della linea di confine. Fu creata come zona cuscinetto per prevenire ulteriori ostilità fra il Nord e il Sud Corea, e si estende per oltre 250 chilometri, da una costa all'altra.

A sud della zona smilitarizzata venne creata anche la linea di controllo dei civili (Civilian Control Line, variabile da 5 a 20 chilometri di distanza). Questa linea venne creata per impedire che civili sudcoreani prendessero residenza o svolgessero attività commerciali in quest'area.

Nella zona smilitarizzata

Al centro della zona smilitarizzata si trova il villaggio dell'armistizio, Panmunjom. Qui vi è l'area di sicurezza congiunta, controllata da soldati della commissione militare dell'armistizio del Nord e del Sud. All'interno di quest'area si trova la sala delle conferenze della Commissione militare dell'armistizio. La linea di demarcazione che divide in due la Corea passa per il centro di questo edificio. Sul tavolo una fila di microfoni serve come continuazione della linea di confine.

La creazione della DMZ ha fatto sì che si proibisse agli esseri umani di interferire con la natura all'interno di quella zona. O almeno così dovrebbe essere. In realtà sia gli alberi che gli uccelli e gli altri animali che popolano quest'area non sono cresciuti quanto si potrebbe immaginare. Tra le cause la presenza di soldati in numero tale da condizionare l'habitat naturale e le condizioni ambientali.

Per tenere sempre la situazione sotto controllo, ogni anno tutti gli alberi intralcino la vista dell'area vengono regolarmente bruciati tra gennaio e maggio, una classica tattica militare dell'antica Cina.

La zona è inoltre pesantemente minata: si stima che ci siano circa un milione di mine antiuomo nell'area.

L'osservatorio

Lo scenario che si scorge dall'osservatorio rivela la realtà di uno degli ultimi paesi divisi del mondo. Lungo le montagne della regione Gangwon-do corrono barriere di filo spinato.

In una giornata serena si può scorgere in lontananza il monte Geumgangsan, con la più vicina postazione militare nordcoreana ad appena 700 metri di distanza.

Se il tempo non è bello forse non riuscirete a vedere la postazione militare nordcoreana ma potrete comunque vedere qualche installazione e il territorio della Corea del Nord.

I tunnel

Sotto l’osservatorio Eulji si trova un altro punto chiave: il “tunnel sotterraneo numero 4”.

La Corea del Nord nega di aver scavato questi tunnel per scopi militari, dichiarando di aver scavato per estrarre carbone. A supporto di tali affermazioni hanno anche dipinto di nero la roccia all'interno dei tunnel!

Il reale scopo dei militari del Nord era ovviamente costruire degli accessi per intraprendere operazioni nella Corea del Sud. I tunnel fin'ora scoperti sono 4, tutti diretti a Seoul.

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Paolo

My name is Paolo, I was born and raised in the near Venice (Italy) but since 2010 I have been based in Trieste.

I have a master’s degree in Computer Science and I am a freelance photographer and software engineer.

I love to explore the world and learn new things and, since I can work from anywhere, I travel frequently, as much as I can really!

I guess I could have just said that I’m a digital nomad.

https://paolomaschio.com
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