Guida alle Meraviglie Maya di Chichen Itzà

Chichen Itza è stato il centro culturale e religioso del popolo Maya per più di 700 anni. La città inoltre, rappresentava un importante centro commerciale per tutta la penisola. Oggi il sito archeologico, che copre una superficie di circa sei chilometri quadrati, è giustamente considerato tra i più importanti della cultura Maya ed è stato dichiarato patrimonio dell’umanità UNESCO nel 1988.

Prima che i conquistatori spagnoli invadessero la regione dello Yucatàn, Chichen Itza era una delle aree più prosperose dell’impero Maya. Durante il periodo di massimo splendore, tra il 900 e il 1100, Chichèn Itzà fu il centro politico, militare e religioso nonché la città più potente dello Yucatan. In essa troviamo sia elementi Maya che Itza. Gli Itza erano un gruppo etnico facente parte della popolazione tolteca, originaria della città di Tula, nel Messico centrale. Fonti storiche parlano di un re tolteco di nome Quetzalcoatl. Questi giunse dal Messico centrale con il suo esercito verso il 987 d.C. circa. Nel X secolo Chichen Itza venne conquistata dai Toltechi che ne fecero la loro capitale e città sacra. Nel corso dei decenni successivi continuarono a costruire altri edifici aggiungendovi aquile e serpenti piumati.

Chichen Itza significa “La bocca del pozzo degli Itza” ed è un luogo unico al mondo nel quale la commistione tra architettura Maya e Tolteca si mostra in tutta la sua interezza.

L’area Archeologica

Le rovine sono divise in due gruppi. Un gruppo appartiene al periodo Maya classico ed è stato costruito tra il VII e X secolo d.C. L’altro gruppo è del periodo Maya-Tolteca, tra il X e XIII secolo d.C. In questa’area è compreso il Pozzo Sacro: una voragine di 60 metri di diametro con una profondità di 15 metri dove si ipotizza che i Maya praticassero riti religiosi, tra cui il sacrificio di esseri umani.

Fino al 600 d.C. circa, la popolazione di Chichen Itza era dedita quasi esclusivamente all’agricoltura. Durante la fase centrale del periodo classico, denominato “Fioritura”, (625 -800 d.C.), poi, fiorirono l’arte e le scienze. Da quel momento Chichen Itza divenne un centro religioso di grande importanza, testimoniato dagli edifici come la Casa Colorada, la Casa dei Cervi, il Monastero, la Chiesa, l’Akab Dzib (casa delle iscrizioni misteriose), il Tempio dei tre architravi.

I toltechi influenzarono Chichen Itza in materia di religione e aspetti della vita quotidiana. Imposero anche la costruzione di nuovi edifici, più spettacolari: l’osservatorio, la piramide di Kukulkan, il tempio dei guerrieri, il gioco della palla ed il gruppo delle mille colonne.

Il tempio dei guerrieri conserva pilastri scolpiti in bassorilievo i quali mantengono gran parte del loro colore originale. È circondato da numerosi edifici in rovina conosciuti come il gruppo delle mille colonne.

El Castillo o piramide di Kukulkan

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Poco dopo l’entrata al sito, la prima struttura alla quale sono arrivato è la famosa Piramide di Kukulkan, quella che avrete già visto in quasi tutte le immagini o cartoline del Messico.

Si tratta di una piramide a gradoni a base quadrata che si trova a circa 75 metri di altezza. Costruita per scopi astronomici, durante l’equinozio di primavera (20 marzo) e l’equinozio d’autunno (21 settembre) la luce del sole inonda la balaustra occidentale della scalinata principale della piramide. Questo fa sì che sette triangoli isosceli formino, con un gioco di luci e ombre, il corpo di un serpente lungo 37 metri che si insinua verso il basso, fino ad unirsi  alla testa del serpente scolpita nella pietra in fondo alla scala. Il ricercatore messicano Luis El Arochi la chiama “la discesa simbolica di Kukulkan” (il serpente piumato), e crede che il tutto potesse essere collegato ai rituali contadini.

Questo imponente tempio è veramente enorme, è stato ben restaurato ed è situato nel centro di un’ampia zona d’erba verde. Purtroppo non ci si può arrampicare dopo che, nel 2005, un turista è caduto e morto dalla cima. E’ stato comunque bellissimo ammirarla da vicino e fare qualche foto!

Ognuna delle scalinate sui 4 lati è composta da 91 scalini, quindi 364 in totale. Sommando la piattaforma sulla cima vengono fuori 365 scalini che, non a caso, corrispondono al numero di giorni in un anno. Forse lo saprete già, ma i Maya erano parecchio avanzati in matematica e astronomia.

Il gruppo delle mille colonne

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E’ impressionante perché ci sono veramente colonne a perdita d’occhio. Si tratta di una piattaforma di pietra sopra alla quale ci stanno file e file di colonne circolari, sempre in pietra. Gli archeologi ipotizzano che queste colonne fossero a supporto di un tetto e quest’area venisse usata come luogo di incontro.

Il mercato

Si trova collegato al tempio dei guerrieri e al gruppo delle mille colonne. Ha un po’ di alti pilastri di pietra di forma rettangolare. Si crede che una volta questi pilastri fossero le fondamenta di un edificio molto più grande con degli interni spaziosi.

Il gioco della palla

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Per me una delle rovine più affascinanti.

Sto parlando del gigantesco campo, il più grande dell’America Centrale, dove i Maya giocavano ad un gioco che terminava con il sacrificio di una delle due squadre (ancora non è stato chiarito se i vincenti o i perdetti, anche le regole del gioco non sono ancora chiare). Il campo da gioco sfoggia due larghissime pareti verticali di pietra parallele l’una all’altra e separate da un’area erbosa. E’ leggermente diverso rispetto ai tanti altri nello Yucatan che hanno invece pareti inclinate.

In cima e al centro di ogni muro c’è un piccolo anello, sempre di pietra, messo in verticale. In teoria si giocava con una palla di gomma che poteva arrivare a pesare fino a 4kg e bisognava farla passare nell’anello (che a me sembra una cosa impossibile perché oltre che stretto è anche molto in alto, Lebron chi?). Alla fine del campo, parallelo ad uno dei lati corti, c’era un grande tempio (chiamato tempio dell’uomo barbuto) i cui gradini conducevano ad una sala a cielo aperto sulla cima (però non si poteva salire).

E’ stato abbastanza angoscioso pensare a quante persone potrebbero essere state sacrificate nel campo in cui mi trovavo. Al tempo stesso però imparare la storia del gioco è stato affascinante.

L’Osservatorio o Caracol

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Un altro grande e affascinante monumento presente a Chichen Itza è il Caracol. Questo è uno dei pochi edifici a pianta rotonda dell’intero sito. Questo elemento fa pensare che sia stato costruito per fungere da osservatorio astronomico. Inoltre la sua posizione si allinea esattamente con il movimento di Venere, pianeta venerato dai Maya come il Dio della guerra. Ancora, l’asse nord-est e sud-ovest si allinea con i solstizi d’estate e d’inverno.

La chiesa

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E’ stata la mia rovina preferita a Chichen Itza. Si tratta di un edificio alto, stretto e di forma rettangolare completamente coperto di decorazioni di una varietà di incredibilmente dettagliati e intricati antichi motivi e iscrizioni. Agli angoli dell’edificio si possono vedere maschere della faccia del dio Maya della pioggia Chaac con il suo lungo naso curvato all’insù.

Il Cenote sacro

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Ho camminato lungo il percorso segnato in ghiaia dentro nella giungla e puoi fuori di nuovo fino a raggiungere il Cenote Sagrado. Si tratta di un grandissimo buco perfettamente rotondo che scende in profondità nella terra. Le pareti sono di roccia ed è pieno di acqua dolce di color verde. Il cenote è circondato dalla densa giungla che conferisce al luogo una sensazione di intimità, molto bello.

Non è consentito nuotarci e, dopo aver visto il colore dell’acqua e saputo la storia, non credo che qualcuno voglia farlo in ogni caso! Il cenote era usato per i sacrifici umani durante gli anni di gloria di Chichen Itza. Dal fondo sono stati recuperati resti umani e reperti vari.

Quando visitare Chichen Itza

La cosa migliore è cercare di visitare Chichen Itza alla mattina presto prima dell’invasione dei turisti dei resort della riviera e di quelli dei tour organizzati.

Come arrivare

Situata a 120 km da Merida e 45 da Valladolid, Chichen Itza è raggiungibile percorrendo la strada 180.

Merida, capitale dello stato dello Yucatan, è fornita di un aeroporto internazionale che riceve voli da diverse città del mondo, comprese quelle di Europa e Stati Uniti. Dalla stessa Merida si organizzano escursioni sia a Chichen Itza che in altre aree archeologiche della zona.

Chi lo preferisce, può utilizzare l’autobus, con prezzi, tra l’altro, molto contenuti oppure, come ho fatto io, noleggiare un auto. A Chichen Itza si arriva molto facilmente anche con i tour organizzati. Ogni giorno partono day-tour programmati dalle maggiori destinazioni turistiche come, ad esempio, Playa del Carmen e Cancun.

Secondo me, però, il prezzo di queste escursioni è troppo alto rispetto a quello che si spende organizzandosi da soli. Il mio consiglio è quindi di evitare i day-tour organizzati dalle agenzie perché oltre ad essere costosi, arrivano tutti alla stessa ora riversando nel sito archeologico centinaia di persone.

Con l’auto a noleggio

Avendo preso l’auto a Merida per far un road trip nello Yucatan e Quintana-Roo, questa è l’opzione che ho usato io.

Poco prima di arrivare al parco, sulla strada, potete trovare un ufficio informazioni che vende anche pacchetti di ingresso per il sito archeologico e il cenote. Il pacchetto che ho acquistato includeva l’ingresso a Chichen Itza, al Cenote Ik’Kil, parcheggio in entrambe i posti e pranzo a buffet nel resort di Chichen Itza. Trattando un po’ l’ho pagato 500 pesos. Non so se ho fatto bene o male ma alla fine non ho mai fatto coda da nessuna parte e il pranzo era davvero buono!

Chichen Itza con i mezzi pubblici

Arrivare a Chichen Itza è molto semplice. Da tutte le città circostanti, Cancun, Merida e Valladolid partono autobus pubblici schedulati che vi lasceranno direttamente all’entrata del sito archeologico.

Da Valladolid

Bus

Se si desidera stare comodi si possono prendere i bus prima classe della ADO che forniscono un servizio di lusso con aria condizionata e sedili molto confortevoli. Altrimenti potete prendere i bus di seconda classe che non sono molto inferiori perché sono semplicemente vecchi bus di prima classe.

Come vedete un viaggio di andata e ritorno costa poco meno di 200 pesos. La lunghezza di ogni tratta è di circa un’ora. Non fidatevi mai delle durate indicate in Messico, è sempre di più.

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Potete trovare maggiori informazioni su ticketbus.com.mx.

Colectivo

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Potete prendere un colectivo nel piccolo parcheggio (dietro al terminal ADO) situato sulla Calle 46, poco a nord della Calle 39. Le partenze sono ogni 30 minuti circa da poco prima delle 7 fino alle 18. Il costo è di 40 pesos a tratta e il viaggio dura circa 45 minuti.

Sono abbastanza veloci, affidabili, sicuri e, in genere, hanno l’aria condizionata. Non hanno degli orari fissi ma ci sono tutto il giorno tutti i giorni. Tenete presente che potrebbe esserci da aspettare un po’ nel parcheggio fin che non c’è abbastanza gente da riempire il van.

La cosa migliore è prendere il colectivo delle 6 e 45, il primo del mattino. E’ lo stesso che prendono i dipendenti del sito archeologico e che vi porterà a Chichen Itza esattamente 10 minuti prima dell’apertura dei cancelli.

Pagherete direttamente al conducente senza dover fare un biglietto. Arriverete prima che nel sito si riversi la folla e potrete godervi Chichen Itza completamente da soli, con le prime luci del mattino e senza morire di caldo. La pace e la tranquillità non dureranno più di 30-40 minuti quindi siate veloci a scattare le foto.

Da Merida

Da Merida, se non erro, partono solo bus ADO.

Per Chichen Itza partono solo bus di prima classe. Ci sono due terminal dove potete prenderlo:

  • Terminal CAME, Calle 70 n° 555.

  • Terminal Fiesta Americana, Calle 60 all’angolo con Avenida Colon.

Le partenze sono giornaliere con tre corse: alle 6:30, 8:30 e 9:15. Mentre l’unico bus per il ritorno parte alle 17.35da Chichen Itza.

La durata del viaggio è di poco meno di due ore e il costo è di 168 pesos a tratta.

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Potete trovare maggiori informazioni su ticketbus.com.mx.

Impressioni

Fatta eccezioni per le masse di turisti e i venditori di artigianato ad ogni metro e angolo, Chichen Itza mi è piaciuto un sacco. L’area archeologica è molto grande e al suo interno ha un sacco di impressionanti edifici. Se passate per lo Yucatan è assolutamente obbligatorio visitarla.

La pecca grave sono i venditori di souvenir. Hanno anche bei prodotti di artigianato, molto colorati e carini e ho comprato qualcosa anche io. Purtroppo però sono tantissimi, sono ovunque e sono molto “aggressivi” nel cercare di attirare l’attenzione. Li sentirete urlare tutto il tempo cose tipo “Solo 1€! Quasi gratis!” mentre camminate attorno alle rovine (tra l’altro sta gente sa vendere in quasi tutte le lingue, pazzeschi). Alcuni di loro usano anche dei souvenir in legno soffiando nei quali si riesce a riprodurre perfettamente il verso di alcuni animali selvatici. Se non volete comprare niente è meglio ignorarli e continuare a camminare.

Credo che l’ambiente rumoroso e caotico con i venditori che urlano e fanno rumori e le masse di gente ovunque, vada un po’ a “rovinare” l’esperienza di visitare alcune tra le più maestose e impressionanti rovine Maya.

Consigli

L’unico modo per evitare le comitive e i venditori. è arrivare alle rovine il più presto possibile, possibilmente proprio all’apertura alle 8. Se state nella vicina e colorata città coloniale di Valladolid, come già detto, potrete prendere un colectivo e arrivare addirittura prima dell’apertura. In questo modo potrete anche fare foto alle rovine senza inquadrare altra gente.

Vi consiglio anche, come sempre, di indossare scarpe molto comode e, possibilmente, chiuse. C’è da camminare parecchio perché l’area è molto estesa e i sentieri sono di ghiaia polverosa quindi tornerete a casa impolveratissimi. Inoltre portatevi crema solare e\o un cappello perché ombra ce n’è molto poca e durante il giorno fa davvero molto caldo. Come è prevedibile, all’interno dell’area archeologica mangiare e bere è leggermente più costoso, quindi portatevi qualcosa nello zaino se volete risparmiare.

Informazioni utili

Dove: 45 km a ovest di Valladolid (circa 45 minuti di auto) lungo l’autostrada 180 e 119 km a est di Merida (1 ora e 20 minuti di auto). Le rovine si trovano anche 197 km a ovest di Cancun (2 orette di auto), 180 km a ovest di Playa del Carmen e 153 km a ovest di Tulum.

Orario d’apertura: dalle 8 alle 17.

Costo d’entrata: circa 200 pesos.

Parcheggio: C’è un ampio posteggio per chi arrivasse in auto. Il costo è di 30 pesos.

Servizi: Ci sono bagni, un negozio di souvenir, bancomat, deposito bagagli (gratuito) e un centro informazioni (dove potrete anche comprare biglietti dei bus). Tutto si trova in prossimità dell’entrata.

Durata della visita: circa 3 ore.

Cenote Ik’Kil

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Finito di esplorare le rovine Maya di Chichen Itza, sudato come uno schifo, sono ri-salito in auto. Direzione Cenote Ik’Kil che per fortuna è molto vicino.

Ik’Kil è un grandissimo e perfettamente circolare cenote situato in profondirà sotto terra. Ci sono un sacco di radici e liane che dall’alto penzolano fino a giù nell’acqua e adornano la roccia a tutto tondo. Il cenote è a 5 minuti di auto da Chichen Itza ed è veramente una meraviglia naturale stupenda da vedere e nuotarci.

Da Chichen Itza al Cenote Ik’Kil

Se non avete l’auto potete andarci con il taxi. Usciti da Chichen Itza ce ne è sempre qualcuno che aspetta, altrimenti potete farvene chiamare uno dall’ufficio informazioni. Dalle rovine al cenote dovrebbe venirvi a costare qualcosa meno di 100 pesos.

Potete raggiungere il cenote Ik’Kil anche direttamente da Valladolid con lo stesso colectivo che va a Chichen Itza. Se non avete già letto sopra, lo potete prendere nel piccolo posteggio dietro la stazione dei bus ADO tra Calle 39 e Calle 46. Basta chiedere all’autista di portarvi fino al Cenote Ik’Kil. La tratta vi costerà 40 pesos.

Entrare e nuotare nel cenote

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Già dall’arrivo nel parcheggio, mi sono immediatamente reso conto che era un posto molto commerciale. Mi sembrava tutto finto rispetto agli altri cenotes. Sembrava quasi di stare a Gardaland. Ik’Kil ha servizi (bagni, locali per cambiarsi, custodia bagagli) molto moderni e nuovi. Anche il ristorante sembrava un resort. Sono arrivato a metà pomeriggio ed era strapieno di gente.

Sono entrato al dalle scale che portano da un buco sul terreno fino a giù in profondità nel cenote. A livello dell’acqua c’è un’ampio spazio aperto roccioso. Spazio che, però, era pieno di gente in coda per saltare dalla piattaforma sopra all’acqua. Ci sono diversi membri dello staff a vigilare sulle persone in acqua e su quelle in fila per tuffarsi. Dopo aver aspettato il mio turno sono finalmente riuscito a salire sulla piattaforma e lanciarmi giù in acqua, super rinfrescante!

L’acqua è super limpida e cristallina. Si tratta davvero di un ambiente bellissimo. E’ incredibile pensare che un ambiente così bello sia stato creato dalla natura!

Dopo qualche altro tuffo sono salito di nuovo in auto e diretto nuovamente a Chichen Itza per sfruttare il pasto già pagato al buffet.

Informazioni utili

Dove7 km a sud-est della città di Piste e 40 km a ovest di Valladolid (circa 45 minuti di auto).

Orario d’apertura: dalle 8 alle 17.

Costo d’entrata70 pesos

Servizibagni, locali per cambiarsi, custodia bagagli e un ristorante. Tutto molto nuovo e pulito.

Paolo

My name is Paolo, I was born and raised in the near Venice (Italy) but since 2010 I have been based in Trieste.

I have a master’s degree in Computer Science and I am a freelance photographer and software engineer.

I love to explore the world and learn new things and, since I can work from anywhere, I travel frequently, as much as I can really!

I guess I could have just said that I’m a digital nomad.

https://paolomaschio.com
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